#19 tema del giorno: politiche per gli over 65

anzianiLa Liguria è la regione con la più alta percentuale di anziani. Gli ultrasessantacinquenni sono più di 400 mila su una popolazione di circa 1 milione e mezzo. In questo contesto le politiche sociali rivolte a questa fascia di età devono essere considerate una priorità e devono essere finalizzate alla promozione di un invecchiamento attivo e al sostegno delle persone che si trovano in una situazione di fragilità sociale o addirittura di non autosufficienza.

Occorre favorire iniziative e percorsi che consentano di mettere in risalto il valore dell’esperienza, come fonte preziosa di informazioni per la collettività. L’esperienza aiuta a vedere le cose più chiaramente e non rappresenta un ostacolo all’innovazione ma un aiuto a realizzarla meglio.

Non sono sprecate quindi le risorse per concedere agli anziani l’opportunità di condividere i loro saperi, le loro passioni, le loro ansie per il tempo che gli resta.

Oltre agli interventi di carattere socio-sanitario non bisogna trascurare gli aspetti legati alla qualità della vita. Una bocciofila, un’associazione culturale, anche solo una panchina per guardare il tramonto possono rappresentare un piccolo segno di attenzione per la generazione che con tanti sacrifici ci ha consegnato un Paese libero e che con tanti sacrifici regge spesso il peso economico e sociale di famiglie in difficoltà.

#2 tema del giorno: la cava del Monte Tariné

Sassello

Lo scorso marzo, non appena sono circolate voci su un rinnovato interesse per lo sfruttamento minerario per estrarre titanio da un’ipotizzata cava nel Monte Tariné, comprensorio del Beigua, ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale.

In quell’occasione la mia iniziativa è valsa a ribadire le ragioni che, già in passato, avevano indotto istituzioni e comunità locali ad opporsi ad un tale intervento. Ragioni connesse alla totale incompatibilità di un’attività estrattiva in un’area che si trova in un Parco regionale ed è soggetta a particolare tutela ambientale, trattandosi di una zona classificata come “sito di importanza comunitaria”. A ciò si aggiungono motivazioni legate alla tutela della salute dei cittadini, che una tale iniziativa metterebbe gravemente a rischio, e ai programmi di sviluppo locale del comprensorio che puntano alla valorizzazione del territorio dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

La recentissima richiesta di apertura della procedura di VIA (Valutazione di impatto ambientale), da parte della Soc. Compagnia Europea del Titanio C.E.T., ha provocato l’immediata e motivata reazione di tutti gli enti e le associazioni interessate che hanno formalmente confermato il loro no nei confronti di qualsiasi ipotesi di sfruttamento minerario nel comprensorio del Parco del Beigua.

La posizione contraria espressa dalla Giunta regionale in risposta alla mia interrogazione costituisce la premessa per una formale valutazione della Regione Liguria che faccia definitiva chiarezza sulla questione.

Il mio impegno proseguirà a fianco del Parco del Beigua, dei Comuni e delle associazioni affinché venga posta la parola fine ad una vicenda che dura ormai da troppi anni.

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Destinazione dell’ex ospedale “Luigi Frugone” di Busalla

Questa mattina in Consiglio regionale è stata discussa la mia interrogazione sulla destinazione dell’ex ospedale “Luigi Frugone” di Busalla.
Dopo aver sollevato l’argomento già nel luglio dello scorso anno con una analoga iniziativa consigliare, ho ritenuto di dover ritornare sul tema avendo avuto in quell’occasione una risposta troppo generica. Oggi l’Assessore regionale alla Sanità Claudio Montaldo ha confermato che verranno attivati 20 posti letto di RSA e un nucleo di Alzheimer di 10 posti diurni, ma nulla ha detto circa l’attivazione di un punto di primo intervento, come già stabilito dal protocollo d’intesa firmato con i Comuni della Valle Scrivia nel 2006.
Quanto all’affidamento della gestione della struttura, l’Assessore Montaldo si è limitato a ribadire che il relativo bando sta per essere indetto senza precisare i tempi, in pratica la stessa cosa che mi era stata detta due mesi fa dall’Assessore Rambaudi.
Ragion per cui ho preso atto delle risposte ma non mi sono dichiarato soddisfatto.
Per quanto rimane ancora di questa legislatura continuerò ad insistere affinché i cittadini della Valle Scrivia possano avere finalmente delle risposte concrete e all’altezza delle aspettative.

Miniera di titanio a Sassello

Sassello

La notizia circolata nelle settimane scorse circa la possibilità che venga attivata una miniera per estrarre titanio dal Monte Tariné nella zona tra Sassello, Urbe e il Parco del Beigua mi ha indotto a presentare un’interrogazione urgente in Consiglio regionale, con la quale ho chiesto se siano stati presentati ulteriori progetti per lo sfruttamento minerario del Monte Tariné e se trova conferma l’orientamento negativo alla concessione già manifestato in precedenza dalla Giunta regionale.

Ho deciso di presentare l’interrogazione a seguito del rinnovato interesse sull’eventuale sfruttamento minerario del Monte Tariné circolato nei giorni scorsi, con un convegno e alcuni articoli apparsi sui mezzi di informazione locale. La concessione esistente è scaduta nel 2011 e non risulta sia stata presentata alcuna richiesta per il rinnovo.
Le mie preoccupazioni riguardano innanzitutto la salute degli abitanti della zona: oltre al titanio, la roccia del Monte Tariné contiene anche amianto blu che ha accertati effetti cancerogeni sull’uomo. Studi effettuati dall’Istituto Tumori di Genova hanno evidenziato che si determinerebbero dannose conseguenze derivanti dalla propagazione di non trascurabili quantitativi di particelle di amianto a causa sia dell’esplosione delle mine sia per effetto del trasporto del materiale.

Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, i pericoli sono la distruzione e il dissesto del territorio, l’inquinamento dei corsi d’acqua esistenti, l’emissione nell’aria di polveri, la produzione di rumori, l’insostenibilità della circolazione di mezzi pesanti. Tutto ciò in netto contrasto con le aspirazioni e i programmi agro-silvo-pastorali e turistico-ricreativi della comunità dell’area di Piampaludo e degli amministratori locali.

Ricordiamo che l’area in questione si estende per 453 ettari nel territorio del Parco del Beigua, nel quale la legge regionale 12/95 vieta espressamente l’apertura e l’esercizio di miniere, cave e discariche.
Vi sono diverse fonti da cui captano gli acquedotti di Urbe e Sassello e proprio in quell’area passano due fiumi, l’Orba e l’Orbarina, da cui attingono numerosi Comuni dell’ovadese (Molare, Cassinelle, Serralunga, Capriata, Castelletto d’Orba, Silvano d’Orba, Predosa e Ovada).
Contro l’attivazione della miniera è recentemente intervenuto anche il sindaco, Daniele Buschiazzo.

Conoscere l’orientamento su questo argomento della Giunta regionale è importante dato che dall’inizio degli anni duemila la competenza sulle concessioni minerarie è passata alle Regioni. Sono fiducioso, visto che già in passato la Regione Liguria aveva espresso formale parere negativo sulla riattivazione di questa miniera.

Ospedale di Busalla: il Pd insiste sull’rsa per la vallata

Una parte dell'ex ospedale Luigi Frugone, a Busalla

Una parte dell’ex ospedale Luigi Frugone, a Busalla

“Non è stata sufficientemente esaustiva la risposta fornita dall’assessore Rambaudi sul futuro dell’ex ospedale Frugone di Busalla, se il consigliere del Partito Democratico Nino Oliveri ha ripreso carta e penna e riformulato immediatamente la richiesta, questa volta chiedendo alla giunta una risposta scritta”. A parlare sono gli esponenti del Pd di Busalla.

L’assessore ha confermato che “in quel plesso verrà realizzata la Rsa, tant’è che si sta già predisponendo il bando, che verrà indetto a breve dall’Asl”, ricordando “la richiesta diretta che la Prefettura ha fatto al direttore della Asl, nel momento in cui non era utilizzata in quel periodo vuoto, sapendo che c’erano dei tempi per la predisposizione del servizio della gara e che non avrebbero impiegato subito quei locali”.

Procede dunque l’impegno sulle Rsa in valle Scrivia, avanzano le procedure di gara e quello è stato un uso temporaneo legato all’emergenza, ma non si capiscono né i tempi né le caratteristiche della nuova struttura – prosegue il Pd – Per questo Oliveri ha chiesto nuovamente alla giunta regionale chiarimenti e, in particolare, se la Asl intenda stabilire in modo chiaro e finalmente definitivo quali attività saranno contenute nel “Frugone”, se sia confermata l’intenzione di attivare presso l’ex nosocomio una Rsa di 20 posti letto ed un nucleo di Alzheimer di 10 posti (diurni) e, se si, in quali tempi e, infine, se sia prevista la futura attivazione di un punto di primo intervento come già stabilito dal protocollo d’intesa firmato con i comuni della valle Scrivia nel 2006″.

Adesso la giunta regionale ha trenta giorni per rispondere alla richiesta.

(articolo tratto da www.genova24.it)

Lotta ai tumori: farmaco di nuovo in fascia “A”

compresseReinserire il farmaco antitumorale Myleran nella fascia rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale. E’ quanto ho chiesto al Consiglio regionale con un ordine del giorno che è stato approvato oggi all’unanimità.

Myleran è un farmaco in commercio da più di cinquant’anni, utilizzato con ottimi risultati nella cura di malattie croniche del sangue, come alcune forme di leucemia che colpiscono sopratutto pazienti anziani.

Nelle scorse settimane, il farmaco è stato spostato dall’Agenzia Italiana del Farmaco dalla fascia A alla fascia C.

Il prezzo di una confezione è passato da 15 euro a 380 euro, precludendo in tal modo l’accesso alla cura a pazienti, perlopiù pensionati con pensioni minime, che non rispondono o sono intolleranti ad altri farmaci.

Il cambio di fascia ha provocato proteste e, come evidenziato nell’ordine del giorno, “ripetute segnalazioni dal responsabile dell’ambulatorio di Ematologia, Immunologia e Malattie Rare dell’Ospedale Gallino di Pontedecimo, nonché dall’Associazione ‘Gigi Ghirotti’.

Nonostante l’interessamento dell’Asl e della Regione, ad oggi la situazione è rimasta inalterata lasciando i pazienti che non si possono permettere l’intero accollo del costo del farmaco nella condizioni di non potersi curare. Speriamo che ora questa presa di posizione del Consiglio regionale possa rafforzare l’azione nei confronti dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Ministero della Salute affinché il farmaco sia nuovamente inserito nella classe A di rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale”.

Leggi l’odg integrale sul farmaco antitumorale