#21 tema del giorno: agricoltura e presidio del territorio

In questi anni è cresciuta sensibilmente la convinzione che l’agricoltura riveste un’importanza strategica non solo sotto l’aspetto economico, ma anche per il fondamentale ruolo di presidio del territorio.
Negli ultimi 40 anni in Liguria la superficie agricola utilizzata è passata dal 40% all’8% dell’estensione complessiva del territorio regionale, si è verificata una sensibile diminuzione delle aziende e le aree forestali sono passate dal 44% al 70% dell’intero territorio, facendo della Liguria una delle regioni più boscate del Paese.

agricoltura e presidio del territorio

A questi dati è legato il progressivo abbandono del territorio montano e rurale con le conseguenze che purtroppo ben conosciamo in termini di aumento dei rischi connessi alla fragilità idrogeologica del nostro territorio. Nel corso dell’ultimo quinquennio la Regione ha rivolto un particolare impegno per invertire la tendenza allo spopolamento delle campagne anche attraverso provvedimenti mirati al recupero produttivo dei terreni agricoli abbandonati, come nel caso della legge regionale sulla “Banca della Terra” al cui iter ho collaborato attivamente.
Ma non basta. Occorre dedicare ogni sforzo per la rivitalizzazione dell’entroterra sostenendo innanzitutto il settore produttivo che maggiormente connota l’agricoltura delle aree interne: la zootecnia. Un comparto oggi alle prese con gravi difficoltà connesse in particolar modo alla commercializzazione delle produzioni di carni e lattiero-caseari. Difficoltà maggiormente aggravate dalla fine del regime delle quote latte. Questi temi sono stati al centro di un incontro da me promosso in collaborazione con l’Associazione Regionale Allevatori che si è svolto ieri a Masone, e che ha visto la partecipazione di Raffaella Paita. Un’occasione molto utile per sottolineare i problemi e le criticità di un comparto che in Liguria non fa grandi numeri dal punto di vista economico, ma che esprime un forte valore aggiunto in termini di qualità dei prodotti.

Per sostenere gli allevamenti delle zone montane bisogna garantire un reddito dignitoso a chi si dedica ad un’attività molto faticosa ma che ha ricadute importanti per la collettività. Raffaella Paita, ad ulteriore conferma di quanto già contenuto nel suo programma di governo, si è assunta davanti agli allevatori delle valli genovesi degli impegni importanti, in primis quella di convocare subito dopo le elezioni del 31 maggio un “tavolo verde” per mettere a punto le misure necessarie a superare le tante emergenze sul tappeto e a far diventare l’agricoltura un settore primario, mettendo a miglior frutto le opportunità offerte dal nuovo ciclo dei fondi europei e cambiando la qualità della spesa regionale.

#entroterra #agricoltura #Liguria #unideadiliguria #temadelgiorno

A Masone con gli allevatori


Allevatori Valle SturaMercoledì 20 maggio
sarò a Masone con la candidata alla presidenza della Regione Liguria Raffaella Paita per incontrare gli allevatori e parlare con loro e con le organizzazioni professionali agricole dei problemi e delle opportunità della zootecnia ligure.

Appuntamento alle 9.30 alla Sala Don Bosco dell’Opera Mons. Macciò a Masone

#16 tema del giorno: semplificazione

Il termine “semplificazione” è stato spesso utilizzato come annuncio per giustificare formalmente provvedimenti che, nella sostanza, hanno finito per rendere ancora più complesso ciò che doveva essere semplificato.

Basti pensare all’autocertificazione, croce e delizia del complesso rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini, che, in assenza di un sistema informativo strutturato in banche dati accessibili e condivise, a fronte di un indubbio vantaggio per i cittadini e le imprese diventa spesso un aggravio dell’attività della pubblica amministrazione, con il possibile rischio di ravvisare la falsa dichiarazione quando è troppo tardi.

semplificazione

Il problema non è quasi mai la regola ma la sua applicazione pratica, spesso distorta o impropria, sia per mancanza di adeguata formazione e informazione, sia per l’impossibilità materiale di garantirne il rispetto nelle condizioni di risorse umane e strumentali a disposizione.

Semplificare vuol dire non costringere i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione a inutili complicazioni che rappresentano un costo economico, umano e sociale rilevante, restituendo alla collettività il tempo ingiustamente sottratto in settori chiave per la qualità della vita e la crescita dell’economia

La semplificazione non si attua incendiando pubblicamente le leggi, ma intervenendo sui procedimenti in modo da individuarne le criticità ed attivare i meccanismi di miglioramento per ridurle o se possibile azzerarle. Questi obiettivi sono contenuti nell’Agenda per la semplificazione 2015- 2017 predisposta dal Governo d’intesa con le Regioni, i Comuni, le Province e le Città Metropolitane per sancire un’alleanza dei diversi livelli amministrativi per il miglior utilizzo dell’innovazione tecnologica, amministrativa, organizzativa, normativa, anche come deterrente di cattive pratiche collegate alla collusione e alla corruzione.

#12 tema del giorno: micro e piccole imprese

micro e piccole impreseLe micro e piccole imprese costituiscono l’ossatura del sistema produttivo della Liguria. Le politiche di sostegno di queste realtà rappresentano uno dei capitoli del mio programma elettorale. Per questo ho da subito aderito all’invito di Confartigianato a sottoscrivere un impegno formale volto al perseguimento di priorità, obiettivi e azioni che favoriscano lo sviluppo dell’artigianato e delle microimprese liguri.

Si tratta di priorità riguardanti: trasparenza e burocrazia – fisco, incentivi, credito e pagamenti – promozione, sviluppo, cultura e programmazione – istruzione, formazione e lavoro – infrastrutture, ambiente, trasporti ed energia – benessere sociale.

Su questi temi la Regione deve porre in atto delle politiche che favoriscano azioni concrete per lo sviluppo del territorio e, di riflesso, anche l’attività delle imprese che ne rappresentano il principale tessuto produttivo.

Tra le diverse proposte indicate mi piace sottolineare quella relativa all’istituzionalizzazione della pratica dell’autocontrollo ambientale. Si tratta di mettere a regime un progetto già sperimentato con successo dalla Regione sul comparto delle carrozzerie che ora si può opportunamente estendere a tutti i settori maggiormente interessati al rispetto delle norme in campo ambientale, come da me sollecitato attraverso un’interrogazione presentata lo scorso anno.
Per una materia così complessa, è di fondamentale importanza la prevenzione, semplificando la vita ai piccoli imprenditori e artigiani, a tutto vantaggio di una più efficace tutela dell’ambiente e della sicurezza.

Più in generale, la Regione deve sempre di più tendere alla semplificazione delle procedure e dei controlli che devono essere efficaci ma non vessatori, e all’adozione di comportamenti finalizzati ad un miglioramento dei rapporti tra impresa e pubblica amministrazione.

#semplificazione #temadelgiorno #imprese #pmi #Confartigianato #unideadiliguria

#2 tema del giorno: la cava del Monte Tariné

Sassello

Lo scorso marzo, non appena sono circolate voci su un rinnovato interesse per lo sfruttamento minerario per estrarre titanio da un’ipotizzata cava nel Monte Tariné, comprensorio del Beigua, ho presentato un’interrogazione in Consiglio regionale.

In quell’occasione la mia iniziativa è valsa a ribadire le ragioni che, già in passato, avevano indotto istituzioni e comunità locali ad opporsi ad un tale intervento. Ragioni connesse alla totale incompatibilità di un’attività estrattiva in un’area che si trova in un Parco regionale ed è soggetta a particolare tutela ambientale, trattandosi di una zona classificata come “sito di importanza comunitaria”. A ciò si aggiungono motivazioni legate alla tutela della salute dei cittadini, che una tale iniziativa metterebbe gravemente a rischio, e ai programmi di sviluppo locale del comprensorio che puntano alla valorizzazione del territorio dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.

La recentissima richiesta di apertura della procedura di VIA (Valutazione di impatto ambientale), da parte della Soc. Compagnia Europea del Titanio C.E.T., ha provocato l’immediata e motivata reazione di tutti gli enti e le associazioni interessate che hanno formalmente confermato il loro no nei confronti di qualsiasi ipotesi di sfruttamento minerario nel comprensorio del Parco del Beigua.

La posizione contraria espressa dalla Giunta regionale in risposta alla mia interrogazione costituisce la premessa per una formale valutazione della Regione Liguria che faccia definitiva chiarezza sulla questione.

Il mio impegno proseguirà a fianco del Parco del Beigua, dei Comuni e delle associazioni affinché venga posta la parola fine ad una vicenda che dura ormai da troppi anni.

#unideadiliguria #temadelgiorno #montetariné #parcobeigua #ambiente #salute

#1 tema del giorno: il lavoro

DSCF2409Inauguro oggi, parlando del lavoro, una serie di riflessioni e spunti su temi importanti per il futuro della Liguria.
Sono i temi che ho affrontato nei due anni che ho trascorso in Consiglio regionale e sui quali intendo continuare a lavorare se sarò rieletto.
Per tutto il mese di maggio vi racconto qual è la mia idea di Liguria

Buon 1 maggio! 

Il tema dell’occupazione è tra le sfide più importanti per il futuro della Liguria, a partire dalla difesa dei posti di lavoro e della permanenza delle aziende nel territorio regionale, in modo da tutelare l’indotto e quindi la tenuta economica dell’intero sistema produttivo.

Le porte del Consiglio regionale, in questi anni, sono sempre state aperte alle delegazioni di lavoratori che venivano a chiedere di ascoltare i loro problemi. Preoccupazioni, incertezze, rabbia: la Regione ha sempre accolto e cercato di rassicurare i lavoratori, facendosi portavoce delle loro istanze nelle altre sedi istituzionali e prendendo posizione a difesa delle aziende, come nel caso della galassia Finmeccanica, attraverso ordini del giorno e iniziative di carattere pubblico. Esaote ha un patrimonio di conoscenze e di professionalità che non possiamo disperdere. Anche attività e maestranze di Ansaldo Energia, Ansaldo Sts, Piaggio, Fincantieri devono essere riconosciute eccellenze italiane in ricerca, produzione e sviluppo.

Ma anche le vertenze minori relative a imprese che svolgono un importante ruolo per la sostenibilità economica dell’entroterra devono essere sostenute e difese.
Per questo motivo mi sono attivamente occupato anche delle vertenze relative a tante realtà produttive e in occasione di modificazioni all’assetto societario, come nel caso delle maestranze di Datasiel (oggi Liguria Digitale) e di Tetig.

Mi sono impegnato anche per la vertenza sul trasferimento delle funzioni delle Province e Comunità Montane alla Regione, anche in funzione della salvaguardia dei posti di lavoro. 

Non va dimenticata, infine, la tutela del lavoro nei settori del commercio e artigianato e delle microimprese.

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Imprese: bando per prevenzione danni alluvionali

Contributi per promuovere la dotazione di sistemi di autoprotezione, dispositivi di prevenzione e mitigazione dei danni in caso di calamità alluvionali.
E’ stato approvato dalla Giunta regionale in attuazione dell’Azione 3.1.1. del PO FESR Liguria 2014-2020.

Il bando “Agevolazione a favore delle attività economiche per prevenzione da rischi alluvionali attraverso soluzioni tecnologiche (dispositivi e/o impianti)” è rivolto a micro, piccole e medie imprese con unità locali ubicate nel territorio della Regione Liguria.

Sono considerate ammissibili le seguenti spese: a) acquisto di attrezzature antiallagamento, sistemi di contenimento e mitigazione delle acque, di auto protezione, nuovi di fabbrica; b) opere edili, strettamente funzionali alla posa in opera e all’installazione dei sistemi di auto protezione, contenimento e mitigazione; c) oneri tecnici quali dichiarazione di un tecnico  che attesti la funzionalità e l’idoneità alla prevenzione dell’intervento, progettazione, direzione, lavori e collaudo dell’impianto (nei limiti del 10 per cento del costo ammissibile dell’intervento).

L’agevolazione è concessa in regime de minimis e consiste in un contributo a fondo perduto nella misura del:

a) 50 per cento dell’investimento ammissibile per i soggetti che non hanno subito danni segnalati alla Camera di commercio
b) 60 per cento dell’investimento ammissibile per i soggetti che hanno subito danni segnalati alla Camera di commercio a seguito di un precedente eccezionale evento atmosferico
c) 80 per cento dell’investimento ammissibile per i soggetti che hanno subito danni segnalati alla Camera di commercio a seguito di più eventi atmosferici eccezionali

Le domande devono essere redatte online sul sito www.filse.it e inoltrate dal entro il 26 maggio 2015.

L’istruttoria viene effettuata da Filse con procedura valutativa a sportello.

 

Diario elettorale, giorno 7: Oggi a Masone in visita al Laboratorio Regionale di analisi del latte e produzioni zootecniche

Laboratorio analisi del latte Masone 03Questa mattina sono stato a Masone in visita al Laboratorio Regionale di analisi del latte e delle produzioni zootecniche gestito dall’Associazione Regionale Allevatori.

Con i dipendenti ho fatto il punto della situazione raccogliendo le preoccupazioni circa le prospettive di una struttura che si conferma strategica per il settore zootecnico ligure, essendo il Laboratorio la struttura di riferimento di tutte le azioni di miglioramento della qualità del latte: circa 80.000 controlli funzionali, 20.000 controlli su aziende e cooperative, 2.400 controlli sulle varie fasi della filiera. Continua a leggere

No al petrolchimico sotto alla Lanterna

LanternaLa Giunta regionale si impegna ad affrontare con il Comune di Genova e l’Autorità Portuale il problema della ricollocazione dei depositi petrolchimici di Multedo, in modo che la pianificazione portuale tenga nella dovuta considerazione l’esigenza di miglioramento ambientale delle aree cittadine del Centro-Ovest, evitando l’imposizione di nuove servitù in contrasto con le prospettive di sviluppo del quartiere.
Lo stabilisce l’ordine del giorno, di cui sono primo firmatario, approvato all’unanimità nella seduta del Consiglio regionale di oggi.

Considerato che la centrale Enel a carbone all’interno del Porto di Genova costituisce una servitù industriale dal lontano 1928 e che dagli anni 2000 si deroga alla sua dismissione per motivi di incompatibilità ambientale oltre che di natura economica industriale e visto che il Piano Regolatore Portuale in fase di approvazione prevede, tra le varie opzioni, anche la dismissione della Centrale Enel nel 2017 e l’utilizzo degli spazi liberati per il trasferimento dei depositi di Carmagnani Superba all’interno del Porto, tale localizzazione appare in contrasto con la presenza nelle immediate vicinanze della Lanterna, simbolo di Genova e una delle torri faro più alte d’Europa le cui mura più antiche risalgono al 1600, oltre che con evidenti motivazioni ambientali in quanto in quell’area sono state realizzate nel tempo opere finalizzate alla realizzazione del Parco Urbano della Lanterna, come naturale sbocco del quartiere di Sampierdarena al mare.

Auspico una fase di ascolto del territorio nell’elaborazione del Piano Regolatore Portuale, così come avvenuto per il Piano Urbanistico Comunale, al fine di favorire il confronto fra Comune, Autorità portuale, Regione, Municipio, forze politiche e cittadini e credo che le attività petrolchimiche siano incompatibili con la vicinanza alle aree abitate e che il Piano Regolatore Portuale debba porsi l’obiettivo del miglioramento ambientale di un’area della città che per anni ha subito forti disagi dal punto di vista dell’inquinamento.

Funghi: normativa più flessibile

Funghi porciniPer andare incontro alle numerose richieste arrivate dai territori, in particolare dell’entroterra ligure, la Regione Liguria ha modificato la legge regionale sulla raccolta dei funghi.
Le modifiche riguardano la lunghezza del periodo in cui si possono raccogliere i funghi, le  e soprattutto i giorni di sospensione settimanale.
Riguardo a quest’ultimo punto la mia modifica rende più flessibili le norme in modo da assicurare più autonomia nella gestione corrente e quotidiana ai consorzi, dato che sono proprio loro a conoscere il territorio e le sue esigenze peculiari.

Le altre modifiche riguardano il periodo di apertura e chiusura della stagione di raccolta, che credo sia più logico che vada dalla primavera all’autunno, e al trasferimento dai Comuni alla Regione della competenza per il rilascio dell’autorizzazione alla raccolta a scopi scientifici.

Nel complesso si tratta di alcune correzioni al testo precedente, con l’unico scopo di evitare incertezze interpretative e attribuzione di competenze che possono rivelarsi di problematica operatività e di rendere più flessibile la gestione di un patrimonio enogastronomico prezioso che alimenta una fiorente industria conserviera e rappresenta una risorsa importante per la Liguria.