Miniera di titanio a Sassello

Sassello

La notizia circolata nelle settimane scorse circa la possibilità che venga attivata una miniera per estrarre titanio dal Monte Tariné nella zona tra Sassello, Urbe e il Parco del Beigua mi ha indotto a presentare un’interrogazione urgente in Consiglio regionale, con la quale ho chiesto se siano stati presentati ulteriori progetti per lo sfruttamento minerario del Monte Tariné e se trova conferma l’orientamento negativo alla concessione già manifestato in precedenza dalla Giunta regionale.

Ho deciso di presentare l’interrogazione a seguito del rinnovato interesse sull’eventuale sfruttamento minerario del Monte Tariné circolato nei giorni scorsi, con un convegno e alcuni articoli apparsi sui mezzi di informazione locale. La concessione esistente è scaduta nel 2011 e non risulta sia stata presentata alcuna richiesta per il rinnovo.
Le mie preoccupazioni riguardano innanzitutto la salute degli abitanti della zona: oltre al titanio, la roccia del Monte Tariné contiene anche amianto blu che ha accertati effetti cancerogeni sull’uomo. Studi effettuati dall’Istituto Tumori di Genova hanno evidenziato che si determinerebbero dannose conseguenze derivanti dalla propagazione di non trascurabili quantitativi di particelle di amianto a causa sia dell’esplosione delle mine sia per effetto del trasporto del materiale.

Per quanto riguarda gli aspetti ambientali, i pericoli sono la distruzione e il dissesto del territorio, l’inquinamento dei corsi d’acqua esistenti, l’emissione nell’aria di polveri, la produzione di rumori, l’insostenibilità della circolazione di mezzi pesanti. Tutto ciò in netto contrasto con le aspirazioni e i programmi agro-silvo-pastorali e turistico-ricreativi della comunità dell’area di Piampaludo e degli amministratori locali.

Ricordiamo che l’area in questione si estende per 453 ettari nel territorio del Parco del Beigua, nel quale la legge regionale 12/95 vieta espressamente l’apertura e l’esercizio di miniere, cave e discariche.
Vi sono diverse fonti da cui captano gli acquedotti di Urbe e Sassello e proprio in quell’area passano due fiumi, l’Orba e l’Orbarina, da cui attingono numerosi Comuni dell’ovadese (Molare, Cassinelle, Serralunga, Capriata, Castelletto d’Orba, Silvano d’Orba, Predosa e Ovada).
Contro l’attivazione della miniera è recentemente intervenuto anche il sindaco, Daniele Buschiazzo.

Conoscere l’orientamento su questo argomento della Giunta regionale è importante dato che dall’inizio degli anni duemila la competenza sulle concessioni minerarie è passata alle Regioni. Sono fiducioso, visto che già in passato la Regione Liguria aveva espresso formale parere negativo sulla riattivazione di questa miniera.